Esempio di architettura povera testimonianza dell’antica tecnica di murare con la terra impastata alla paglia, la costruzione attuale risale agli inizi del Novecento. Tale tecnica costruttiva è di origine medievale e ospitava le famiglie dei mezzadri e di lavoratori stagionali
Un’esperienza molto particolare è la visita alla casa di terra di Ostra Vetere.
Ostra Vetere ha una lunga tradizione di case di terra documentata sin dal XVII secolo.
Si tratta dell’antica tecnica di murare con la terra impastata alla paglia della quale troviamo riferimenti ufficiali sin dall’epoca medioevale e rinascimentale, negli statuti comunali e nelle mappe catastali. Queste costruzioni hanno modeste dimensioni, a volte hanno solo il pianterreno, e l’abitato è contiguo alle stalle e alla cantina.
Per costruire le case di fango, si utilizzavano argilla e paglia. La paglia era unita alla terra e all’acqua e si pestava con i piedi nudi in una buca, o vi si facevano dei mattoni “crudi”. Unendo gli elementi si ottenevano il “i maltoni” , igrossi pani del peso di 7-8 chili; montandoli uno sull’altro si realizzava il muro di terra. La casa di terra di Ostra Vetere in contrada molino, abitata fino al 1957, è oggi diventata una delle case di terra più visitate delle Marche settentrionali.
Mantenutasi pressoché integra nella sua tipologia originaria, la casa ha una pianta rettangolare e si sviluppa su due piani, con un divisorio centrale che forma quattro ambienti distinti: la cucina e la stalla al piano terra e le camere dal letto al primo.
La casa è stata acquistata dall’amministrazione comunale di Ostra Vetere, alla fine degli anni ottanta e successivamente restaurata dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali di Ancona.
L’edificio, opportunamente segnalato da cartelli stradali, è aperto al pubblico tutto l’anno e visitabile gratuitamente.
gratuito